Brionvega

Brionvega trasforma le icone dell’elettronica italiana del dopoguerra in autentici capolavori scultorei. Unendo design d’avanguardia e ingegneria di precisione, ogni creazione rievoca lo spirito rivoluzionario degli anni Sessanta, quando la tecnologia osava farsi bellezza. Non si tratta semplicemente di oggetti funzionali, ma di veri e propri simboli culturali, pensati per attraversare il tempo con eleganza e significato.

Pochi marchi hanno plasmato il linguaggio visivo della tecnologia moderna quanto Brionvega. Fondata a Milano nel 1945, all’indomani di una Europa segnata dalla guerra ma desiderosa di rinascere, l’azienda nacque con un’ambizione precisa: portare bellezza nell’elettronica. Fin dall’inizio, Brionvega si distinse non solo per l’innovazione, ma per la forza della sua visione creativa.

All’inizio degli anni Sessanta, mentre l’Italia viveva il suo rinascimento economico e culturale, Brionvega divenne un punto di riferimento nel design industriale. Il marchio si circondò di una nuova generazione di menti brillanti, Marco Zanuso, Richard Sapper, i fratelli Castiglioni, Mario Bellini, Ettore Sottsass, convinte che una radio o un televisore potessero essere anche opere d’arte. Nacquero così oggetti iconici, capaci di ridefinire gli spazi domestici e di sovvertire ogni aspettativa.

C’era il Doney, il primo televisore portatile a transistor d’Europa: elegante, compatto, simbolo di una nuova era all’insegna della mobilità. Poi arrivò l’Algol, tutto spigoli e carattere, con il suo schermo inclinato e l’inconfondibile estetica spaziale. E quindi il TS 502, meglio noto come Radiocubo: una radio audace e squadrata, che si apriva a libro, come un segreto svelato.Con l’RR 126, un sistema stereo modulare che somigliava più a una scultura che a un dispositivo audio, Brionvega consolidò il proprio posto nella storia del design. Questi oggetti non erano soltanto funzionali: erano espressivi, architettonici, e fieramente moderni.

Oggi, sotto la guida attenta di SIM2 Multimedia, Brionvega continua a riproporre e reinterpretare i suoi design più iconici, non come semplici riproduzioni nostalgiche, ma come oggetti vivi, attualizzati con tecnologia contemporanea e rifiniti a mano in Italia. Ogni curva, colore e componente è scelto con rispetto verso l’originale, ma calibrato per il presente. Dai gusci in alluminio laccato ai pannelli in legno lucidato, ogni pezzo è realizzato con la stessa cura e convinzione che ne aveva segnato la nascita.

La filosofia di Brionvega resta immutata: la tecnologia non deve nascondersi, ma affermarsi con orgoglio, diventare parte integrante dell’architettura di uno spazio, esprimere lo stile personale. Che si tratti del profilo vibrante di un Radiocubo color arancio fuoco, della compostezza geometrica di un RR 226, o del fascino intramontabile di un Algol posato su una mensola, Brionvega invita gli amanti del design a ripensare il proprio rapporto con gli oggetti che animano la vita quotidiana.Brionvega non è soltanto radios e televisori. È il gesto di rendere visibile l’invisibile, di trasformare il funzionale in bellezza, l’ordinario in straordinario.